2 di 19 - INDIETRO - AVANTI - HOME PERCORSO MOSTRA
I Provveditori alla sanità
Provveditori alla Sanita, reg. 2
Per affrontare le gravi epidemie e le crisi sanitarie che periodicamente la colpivano, talora in misura veramente drammatica, a causa della sua attività portuale e del fatto che si trovava al centro di una continua circolazione di mercanzie e di uomini, Venezia si era dotata da sempre di organismi temporanei.
Alla fine del XV secolo, nel 1486, fu invece deciso di costituire stabilmente una magistratura che si ponesse l’obiettivo di prevenire – ovviamente entro i limiti concessi dalle possibilità e dalle conoscenze dell’epoca – il diffondersi delle malattie e soprattutto delle epidemie, e in generale coordinasse tutte le attività volte alla tutela della salute. Nacquero così i Provveditori alla sanità, uno degli organismi più noti e più ammirati della Serenissima, integrati, a partire dal 1556, dai Sopraprovveditori.
Il magistrato di sanità era in contatto con una fitta rete di corrispondenti e subordinati in tutti i territori della Repubblica e anche all’estero, che fornivano con regolarità informazioni e notizie su morbi e situazioni di crisi nelle aree di riferimento, consentendo così ai Provveditori di farvi eventualmente fronte con l’allestimento di cordoni sanitari, per proteggere dai contagi uomini e animali (in casi di epizoozia).
Esso soprintendeva, inoltre, alle attività di medici e chirurghi, curava l’igiene pubblica in tutti i suoi aspetti (dalla pulizia dei pozzi alla corretta conservazione dei cibi), e dirigeva le attività dei famosi lazzaretti, facendo sì che fossero rispettati i tempi di contumacia stabiliti per merci e passeggeri in arrivo da zone sospette. Per ottenere che le misure poste in essere fossero rispettate, ai Provveditori era attribuita un’estesa giurisdizione penale.
AP
Biblio.: Venezia e la peste 1979; Difesa della sanità 1979; Le leggi di sanità, 1995-2012; Vanzan Marchini 2004.