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Antiche località lagunari: San Nicolò di Lido

Rappresentazione dei Porti di Lido, Treporti, Sant’Erasmo. 

1526

Disegno ad inchiostro seppia, su carta allegata, con documentazione, al registro, 593 x 453 mm.

Archivio proprio Contarini, b. 12, dis. 2

Intorno alla metà dell’XI secolo (nel 1053), per impulso del doge Domenico Contarini, del patriarca di Grado e del vescovo di Castello, sorse alla congiunzione tra laguna e mare un’importante fondazione benedettina, che non a caso fu dedicata al patrono dei marinai, san Nicola (Nicolò per i veneziani), del quale vi fu depositata una parte delle spoglie.

Essa è rimasta famosa nelle cronache perché, oltre a rappresentare l’ultimo lembo di patria per i naviganti che si accingevano a lasciare Venezia e il primo per coloro che vi facevano ritorno, per molti secoli e fino al 1797 vi fu inscenato lo «Sposalizio del mare»; questo complesso rituale – risalente forse al sec. XII e manifestante, nella formula della congiunzione matrimoniale, l’alto significato politico del dominio veneziano sull’Adriatico – si concludeva infatti proprio con la celebrazione della messa solenne nella chiesa abbaziale.

I cenobi dell’ordine di san Benedetto svolsero in epoca medievale anche un ruolo di custodia e presidio del territorio del Dogado, e la presenza dei monaci al Lido proseguì in effetti ininterrotta fino al 1770.

Accanto al monastero, almeno dai secoli XI-XII, furono realizzate torri di guardia, palificate, recintazioni lignee volte a difendere la bocca di porto, che furono poi ampliate nel Trecento durante la Guerra di Chioggia contro i Genovesi e perfezionate in muratura, per decisione del Senato, entro la prima metà del secolo successivo. Nel Cinquecento esse assunsero l’aspetto definitivo, caratterizzato dai cosiddetti «Due castelli»: il «Castel Vecchio», sul Lido di San Nicolò (inglobato poi nella nuova grande fortezza completata allo scadere del secolo), di fronte al «Castel Nuovo», realizzato qualche decennio prima, su progetto di Michele Sanmicheli, accanto all’insediamento certosino di Sant’Andrea. A completare il complesso, la grande caserma del «Serraglio dei soldati», uno dei primi edifici europei espressamente destinati a dare stabile alloggio alle truppe.

AP

Archivio proprio Contarini, b. 12, dis. 2

 


Biblio.: Malagola 1909; Guiotto 1947-48, pp. 175-193; Gallo 1964; Fabbiani 1989; Paludet 1990.

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