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I consiglieri ducali
Sec. XIII
Collegio, Capitolari antichi dei consiglieri, reg. 1, c. 13r
Almeno dall’ultimo quarto del XII secolo, nell’ambito del continuo processo di ridimensionamento e di controllo dei poteri dogali, alcuni consiglieri affiancarono il Doge nello svolgimento delle principali funzioni di prima carica dello Stato e in quelle di carattere giudiziario. Nella configurazione definitiva, essi si attestarono in numero di sei, uno per ciascun sestiere della città, a comporre il cosiddetto Minor consiglio, il quale, unitamente al Doge stesso e ai tre capi di Quarantia formava la Signoria. Dovevano rimanere accanto al Doge, tra l’altro, quando questi riceveva ufficialmente personalità interne ed estere, aprivano con lui la corrispondenza in arrivo e verificavano quella in partenza. Uno dei consiglieri, inoltre, il più giovane, imponeva al Doge eletto il corno ducale nel giorno dell’incoronazione. Analogamente alla figura dogale, che dopo avere giurato di adempiere quanto stabilito nella promissione ne conservava una copia presso di sé, ciascun consigliere teneva copia del Capitolare, nel quale si conteneva precisa indicazione delle competenze assegnategli.
L’esemplare qui presentato reca inizialmente la formula del solenne giuramento previsto per l’importante carica: «Iuro ad Evangelia sancta Dei quod usque ad medium annum venturum vel plus vel minus quantum fuerit ordinatum per Maius consilium consiliabor tractabo et operabor bona fide sine fraude proficuum et honorem Veneciarum…». La «I» iniziale del prezioso codice pergamenaceo si configura istoriata con il leone marciano andante, la zampa reggente una spada, sovrastante le figure dei consiglieri dalla veste scarlatta.
AP
Biblio.: Musatti 1888, pp. 61-68; Roberti 1909; Da Mosto 1937, p. 21; Guida generale, p. 889; Castagnetti 1995.
