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L'evoluzione istituzionale. Da Comune Veneciarum a Serenissimo dominio
1462, 9 maggio
Registro pergamenaceo, 285 x 390 mm
Maggior Consiglio, Deliberazioni, reg. 23 «Regina», c. 43v
Nel corso della secolare esistenza dello Stato veneziano si riscontrano alcuni momenti di passaggio, che rimarcano, anche con importanti modifiche terminologiche, un avvenuto mutamento istituzionale. Sono casi in cui a un’innovazione sostanziale si accompagna, magari con un ritardo di qualche lustro, anche la registrazione formale della nuova situazione delineatasi. Un esempio è fornito, nel XV secolo, dalla scomparsa dell’uso del titolo di Comune Veneciarum per indicare l’entità statuale veneziana: il 9 maggio 1462, intervenendo per modificare i termini della promissione del Doge che sarebbe stato eletto al posto del defunto Pasquale Malipiero, il Maggior consiglio stabilì infatti che «Promissio principis nostri corrigatur et reformetur in omni parte ubi dicitur “Comune Venetiarum”, loco quorum verborum dicatur “Dominium Venetiarum”», come venne correttamente riportato nel registro «Regina» delle deliberazioni consiliari. Il precedente titolo fu dunque sostituito da quello di “Dominio di Venezia”, a indicare la serenissima Signoria. Anche se, diversamente da quel che accadde nello stesso periodo in molte altre parti d’Italia, la fine dell’età comunale a Venezia non coincise con l’avvento di una signoria di tipo dinastico, si tratta comunque di un elemento significativo, si direbbe quasi simbolico, del mutare della fisionomia di uno Stato che da questo momento sostanzialmente si assestò in una struttura che sarebbe rimasta immutata per i successivi tre secoli e mezzo.
AP
Biblio.: Cracco 1992; Caravale 1997.
