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Guido da Bagnolo nel 1368 è a Roma al seguito del re di Cipro Pietro I per stipulare un accordo di pace con il sultano d’Egitto

1368, 19 maggio. Venezia.

Registro pergamenaceo, legatura in assi, 490 x 365 mm

Commemoriali, reg. 7, c. 95 (92)

Guido da Bagnolo si distinse non solo come medico, ma anche nel ruolo di consigliere del re di Cipro Pietro I. Un documento del 19 maggio 1368 ne attesta la presenza a Roma, al seguito del re, che intendeva trovare un accordo con il sultano d’Egitto per convincerlo a ratificare il trattato di pace e a riconfermare gli accordi stabiliti l’anno precedente, dopo averne provocato l’irritazione con l’impresa della conquista di Alessandria. Pietro I, quindi, conferiva a Nicolò Falier e Francesco Bembo, ambasciatori veneti, e ai genovesi Dagnano Cattaneo e Pietro Roccanelli, che si erano offerti come mediatori, i necessari poteri per cercare di convincere il sultano ad accettare il trattato. Poco dopo, nel settembre 1368, Pietro I fece rientro a Cipro, dove Guido non lo seguì, e l’anno successivo venne assassinato. Di lì a poco, nel 1370, morì a Venezia anche Guido. La prima occasione in cui Guido figurò in un atto pubblico risale al 5 marzo 1363: egli compare tra i testimoni dell’attestato con cui Pietro I confermava alla Repubblica di Genova i privilegi già concessi dal suo antenato Enrico I nel 1232. Ma fu due anni più tardi che Guido ebbe modo di dare prova delle sue capacità diplomatiche, quando Pietro I lo incaricò insieme al patriarca di Costantinopoli, Pietro di Thomas, di stipulare un nuovo trattato di pace con la Repubblica di Genova, allo scopo di sedare le dispute sempre presenti fra le due parti e di ottenere la collaborazione dei Genovesi per intraprendere una nuova crociata. La trattativa ebbe successo e l’atto fu ratificato il 18 aprile 1365. Anche papa Urbano V era interessato al successo di questo accordo e forse, secondo l’ipotesi di G. Saccani, fu proprio grazie al buon esito del trattato che il Papa, con bolla del 23 aprile 1365, autorizzò Guido a trasferire il suo canonicato dalla cattedrale di Nicosia alla chiesa di Modone, in Grecia. La conoscenza di tale documento si deve a G. Saccani, che l’ha individuato presso l’Archivio di Stato di Reggio, portando alla luce un aspetto della vita di Guido ancora sconosciuto, ossia che egli fosse un ecclesiastico e godesse di un canonicato.

TC

Commemoriali, reg. 7, c. 95 (92)

 


Biblio.: Saccani 1912, pp.203-204; Livi 1918, pp. 65, 67-68.

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