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Testamento di Paris Bordone, pittore

1563, 30 agosto. Venezia

un bifoglio, mm. 197 x 290 piegato

NotarileTestamenti, b. 1261, test. 812

Il noto pittore trevigiano, trasferitosi adolescente a Venezia, dove fu forse allievo di Tiziano e dove trascorrerà gran parte della vita, salvo alcuni soggiorni a Milano, Augusta, in Francia e anche altrove, testa otto anni prima di morire, essendo «del corpo amalado». Nello stringato documento lascia due immobili alla moglie, 200 ducati ciascuna per la dote alle figlie Cassandra e Ottavia; altri 200 ducati alla figlia già maritata Angelica, la quale potrà riscuoterli solo dopo trascorsi almeno dieci anni dalla morte del padre. Erede residuario è il figlio maschio Giovanni. Curiosamente, solo in chiusura di testamento, e dopo la domanda di rito del notaio circa eventuali disposizioni in favore degli ospedali e luoghi pii veneziani, si sovviene della quarta figlia, Lucrezia, alla quale non intende destinare nulla, «perché le ho dato per il suo maridar dusento ducati».

ET

Notarile, Testamenti, b. 1261, test. 812

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