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Lettera dei Riformatori allo studio di Padova, promotori del sussidio ad Antonio Canova
1781, 20 agosto, inserta in deliberazione 22 dicembre 1781
Senato, Deliberazioni, Terra, filza 2749
I Riformatori allo Studio di Padova che «presiedono agli incrementi delle scienze e delle arti nello Stato», sono i primi sostenitori di Antonio Canova che nel 1781 si trovava a Roma, determinato «malgrado la povertà sua a studiare piuttosto che ad operare, persuaso che nulla di veramente degno di lode possa farsi in scultura senza attingere alle fonti inesauribili dell’arte greca».
Si rivolgono infatti al Senato, da un lato prospettando l'utile che lo scultore avrebbe portato alla Serenissima una volta raggiunta la perfezione, quando con le «commissioni che sarà per ricevere da varie parti, richiamerà alla Dominante il denaro e trattenerà quello che in altro modo sarebbe per uscire» e dall’altro mettendo in evidenza come questi superasse «di gran lunga nella aspettazione li tanti altri delle diverse nazioni colà mantenuti da vari sovrani per simile studio».
Il Senato, lungimirante, delibera il 22 dicembre 1781, con 84 voti favorevoli, 4 contrari e 8 astenuti, affinché siano corrisposti per un triennio 300 ducati l'anno in valuta corrente, sostenendo così il giovane Antonio negli anni che lo vedono raffinare la sua formazione e presentare il suo primo gruppo scultoreo, Teseo e il Minotauro.
Nel 1783 quindi l'ambasciatore a Roma Girolamo Zulian, per il cui tramite Antonio riceveva semestralmente il sussidio di 150 ducati, scrive ai Riformatori dello Studio di Padova e racconta che chiamati «i principali professori di questa capitale […] dopo aver esaminato il lavoro del gruppo, che sta per compiersi, rappresentante Teseo, tutti si combinarono come risulta dall’attestato medesimo a giudicarlo un lavoro degno de’ migliori scultori ed una delle migliori opere fatte ne’ secoli a questo vicini», aggiungendo il plauso di Angelica Kaufman e Antonio Zucchi, la «celebrità dei quali nell’arte del disegno, tanto in Italia che fuori come è nota», interpellati approfittando della loro presenza a Roma.
MDR
Biblio.: Pavan 1975; Scibona [2008]; Del Rio 2021.
