2 di 12 - INDIETRO - AVANTI - HOME PERCORSO MOSTRA

 

L’Accademia di Belle Arti

Planimetria comprendente beni siti tra il Canal Grande e l'Ascensione consistenti in fonteghi, negozi, rii contigui al ponte delle Beccarie

1691, 30 giugno.

Disegno su carta, 500 x 265 mm

Senato, Deliberazioni, Terra, filza 1137

Come scrisse Fabio Mutinelli, nonostante la ricchissima presenza e attività, in ogni epoca, a Venezia, di pittori di grande valore, fu solo in ossequio allo spirito ordinatore settecentesco, che volle avviare pure il riordino delle scuole di formazione e in generale degli istituti d’istruzione, che «si pensò d’instituire un’Accademia atta ad accrescere ornamento alla città, e ad essere incentivo alle belle arti». L’avvio della nuova istituzione procedette per gradi: «Il primo decreto del senato fu del 14 dicembre 1724; un secondo, del 24 settembre 1750, riaffermava il nobilissimo progetto; finalmente, un terzo, del 27 dicembre 1766, ordinava senza altro indugio la erezione di un’Accademia a similitudine delle principali d’Italia e di Europa, cioè un’Accademia di pittura, di scultura e di architettura»; essa fu «composta, per ora, di trentasei, fra Pittori, e Scultori, con titolo di Accademici». Si intendeva dunque sottrarre, almeno in parte, la formazione degli artisti al tradizionale apprendistato spontaneo presso le “botteghe” dei maestri, per istituzionalizzarla invece in una struttura più formale; nello stesso tempo, si intendeva annoverare tra gli accademici i pittori e gli scultori ritenuti più esemplificativi dello “stile” locale, così da dotare anche la Serenissima di un organismo che ne rappresentasse al meglio la produzione artistica. Nel 1754 la neonata Accademia fu sottoposta al controllo dei Riformatori allo Studio di Padova, che sopraintendevano all’istruzione in tutto il territorio della Repubblica, e l’anno successivo essa si dotò di uno statuto, «per il lodevole oggetto, e fine di dare un regolato sistema, ed ordine al decretato Istituto». Trovata sede in un primo tempo nell’antico Fonteghetto della farina, di fronte alla punta della Dogana, l’Accademia venne trasferita e profondamente modificata in età napoleonica e ancora successivamente, fino ai giorni nostri.

AP

Senato, Deliberazioni, Terra, filza 1137

 


Biblio.: Statuto e prescrizioni 1782; Mutinelli 1851, pp. 18-19; Bassi 1941; Del Negro 1998-2000, pp. 49-76; Vertecchi 2015.

Save
Cookie preferenze dell'utente
Questo sito web utilizza i cookie Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Se rifiuti l'uso dei cookie, questo sito Web potrebbe non funzionare come previsto.
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Per saperne di più
Preferenze
I cookie di preferenza consentono al sito web di memorizzare informazioni che ne influenzano il comportamento o l'aspetto, quali la lingua preferita o la località nella quale ti trovi.
Statistiche
Google Analytics
Acctta
Rifiuta