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«Note de’ Quadri più degni, che esistono nelle Chiese, Scole, ed altri Luoghi Pubblici della Città e dell’Isole Circonvicine, consegnati ai Rispettivi Superiori di essi Luoghi, in Ord. al Decreto dell’Eccelso Consiglio di X: 20 Aprile 1773. In Venezia. Disposte per ordine di Sestieri»
1773, [aprile-luglio]
vol. cartaceo
Inquisitori di Stato, b. 909
Sappiamo che a redigere materialmente il catalogo fu lo stesso Zanetti. L’opera fu compiuta in soli tre mesi, chiaramente sulla base della pregressa conoscenza acquisita nella redazione dei due monumentali cataloghi a stampa: sappiamo difatti da una comunicazione del Consiglio di dieci al Collegio del 12 luglio 1773 che il catalogo a quella data risulta già terminato: «Fatto inteso di questa sua destinazione, [Zanetti] eseguì tosto la commessagli formazione d'un esatto catalogo contenente tutte quelle insigni pitture, che sono opere di celebri e rinomati professori, esistenti nelle chiese, scuole, monasteri della città, coll'individuazione di ciò che rappresentano, e colli nomi delli loro autori. Tratta da questo a luogo per luogo una distinta nota dei quadri suddetti, si è stabilito di farli consegnare alli rispettivi superiori, guardiani e direttori dei luoghi, con debito tanto agli attuali che alli successori di tenerli in custodia, di conservarli e di renderli responsabili di ogni mancanza e di qualunque arbitrario asporto, dovendo essi farne corrispondente ricevuta, che, presentata al tribunale, sarà posta e conservata in filza a parte, per quel confronto che in qualunque caso potesse occorrere». Si trattò dunque di un impegno molto oneroso per Zanetti: le «Note de’ quadri più degni» presenta chiese e scuole secondo l’ordine topografico dei sestieri, selezionando in ogni luogo le opere da sottoporre al vincolo. A questo scopo nelle «Note» viene regolarmente riportata la dichiarazione controfirmata dai rispettivi titolari con l’impegno a rispettare il divieto di «ogni trasporto, cambiamento, alienazione o vendita» delle opere senza il permesso delle autorità dello Stato.
SA
Biblio.: Fulin 1868, pp. 99-101; Olivato 1974, pp. 56-57; Piva 2014, p. 101.
