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I greci a Venezia: la chiesa di San Giorgio
1514, 4 ottobre
Registro pergamenaceo, 265 x 395 mm
Consiglio di dieci, Deliberazioni, Miste, reg. 34 ,c. 142v
Storicamente molto importante la presenza dei greci a Venezia. Si trattava infatti – almeno per alcuni periodi – della più considerevole comunità «foresta» presente in città. È risaputo come il legame con il mondo bizantino, del quale era remota propaggine, sia sempre stato fondamentale nella vicenda di Venezia. Dopo la IV crociata, conclusasi nel 1204 con la conquista e la spoliazione da parte dei “Franchi” della capitale dell’Impero Romano d’Oriente, a Venezia fu inoltre attribuito il dominio diretto o indiretto su estesi territori ellenici. La città lagunare divenne allora progressivamente un punto di riferimento e di richiamo per i tanti greci che vi si trasferirono, trovando impiego come marinai, galeotti, commercianti, artigiani, soldati (i famosi «stradiotti»). Si formò quindi una comunità che nel XV secolo era seconda forse solo a quella tedesca, arrivando a contare circa quattro/cinquemila individui. Quando nel 1453 la stessa Costantinopoli cadde in mano ottomana e cessò così di esistere ogni entità statuale greca indipendente, l’afflusso conobbe un nuovo incremento; anche molti dotti arrivarono nella capitale della Repubblica, trasmettendo e diffondendo così il loro immenso patrimonio culturale. Il primo libro in caratteri greci fu effettivamente stampato proprio a Venezia, nel 1471. Successivamente a un tentativo del cardinale Isidoro di Kiev, nel 1456, due rappresentanti della «università dei greci» nel 1498 fecero pervenire alle autorità marciane la richiesta di istituire una vera e propria «Scuola di san Nicolò della nazion greca» presso la chiesa di San Biagio a Castello, che il Consiglio di dieci autorizzò. Nel 1511 un gruppo di soldati «stradiotti» al servizio veneto presentò una nuova supplica per erigere una più capiente chiesa ortodossa, dedicata a san Giorgio. La costruzione fu autorizzata dalle autorità veneziane nel 1514 e fu completata nel 1573, nel luogo dove ancora oggi sussiste.
AP
Biblio.: Fedalto 1980, pp. 504-514; Calabi 1996, pp. 919-925; Porfyriou 1998, pp. 21-38; I Greci a Venezia 2002; Vio 2004, pp. 86-87, 137-139; Ravid 2013, pp. 462-466.
