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Gli ebrei a Venezia e l’istituzione del Ghetto
1516, 29 marzo
Registro pergamenaceo, 260 x 380 mm
Senato, Deliberazioni, Terra, reg. 19, c. 95r
Negli anni successivi alla guerra della Lega di Cambrai, quando il passaggio delle armate nella terraferma veneta era continuo e pericoloso, molti ebrei ottennero dalle autorità l’autorizzazione di rifugiarsi a Venezia, «il che principaliter successe açiò le facultà de’ christiani che erano in mano loro fusseno preservade». Con il pretesto di garantire l’ordine pubblico, ma soprattutto al fine di mantenere più facilmente uno stretto controllo sull’attività feneratizia e sulla circolazione di individui che si reputavano potenzialmente sospetti, quasi subito tutti gli appartenenti alla popolazione ebraica vennero però obbligati a risiedere in una specifica zona della città. Aveva così origine il primo Ghetto, inteso come un quartiere chiuso nel quale raccogliere quanti fino a quel momento avevano vissuto sparsi tra varie contrade:
Sia provisto et deliberado in questa forma, videlicet che tuti li zudei che de presenti se attrovano habitar in diverse contrade de questa città nostra et quelli che de cetero venisseno… siano tenuti et debino andare immediate ad habitare unidi in la corte de case che sono in Geto apresso San Hieronymo, loco capacissimo per sua habitacione.
Antecedentemente, invece, i prestatori di denaro ebrei erano stati ammessi solo per brevi e circoscritti periodi. La prima delle cosiddette «condotte» fu stabilita per un periodo di dieci anni, nel 1387, ma allo scadere del termine – nonostante che nel 1396 fosse stato concesso per le sepolture giudaiche uno spazio nell’isola del Lido – essa non fu rinnovata, e gli ebrei vennero espulsi. Si consentì solamente che potessero trattenersi periodicamente in città per cicli non superiori a 15 giorni, recando però un contrassegno giallo per essere immediatamente individuabili (Senato, Deliberazioni, Misti, reg. 43, c. 23r.). Nel 1496 quest’ultimo obbligo fu convertito in quello di portare sempre, allo stesso fine, un berretto giallo e successivamente rosso (Senato, Deliberazioni, Terra, reg. 12, c. 135r); solo i non pochi ebrei che esercitavano l’arte medica per i cristiani furono esonerati dall’obbligo di esibire tale marca d’identificazione. Le disposizioni sul Ghetto rimasero in vigore fino alla fine della Repubblica nel 1797.
AP
Biblio.: Mueller 1975, pp. 1277-1302; Calabi 1996, pp. 936-944; Ravid 2013, pp. 471-482; Venezia, in Italia Judaica.
