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Le attività dei tedeschi: Giovanni da Spira e la stampa
1469, 18 settembre
Registro pergamenaceo, 250 x 350 mm
Collegio, Notatorio, reg. 11, c. 56v
Oltre che nella mercatura, i tedeschi stabilmente presenti a Venezia nel tardo medioevo, e in particolare nel sec. XV, erano pure calzolai (calegheri), panettieri (pistori), tessitori di fustagno e di lana, ligadori, battioro e altro ancora. Ciascuna di queste attività era costituita nella propria autonoma confraternita, dotata di altare, sede e statuti: dal 1383 i calegheri, dal 1402 i pistori, dal 1435 i tessitori. Ma vi erano anche altre attività, destinate ad assumere rilievo ben superiore nella storia culturale mondiale, praticate in prevalenza dai germanici. Fu infatti proprio un tedesco, Giovanni da Spira (Johann von Speyer), a introdurre nella città lagunare un torchio, destinato alla stampa a caratteri mobili: «Inducta est in hanc nostram inclytam civitatem ars imprimendi libros, in diesque magis celebrior et frequentior fiet per operam, studium et ingenium magistri Ioannis de Spira». Egli chiese al Collegio una privativa per la sua attività, e il 18 settembre 1469 ottenne quello che fu il primo privilegio esclusivo conferito a uno stampatore per l’esercizio della sua arte, riconosciuta come «tale inventum, ętatis nostrę peculiare et proprium»: «per annos quinque proxime futuros, nemo omnino sit qui velit, possit, valeat, audeatve exercere dictam artem imprimendorum librorum in hac inclyta civitate Venetiarum et districtu suo, nisi ipse magister Ioannes». Deceduto precocemente Giovanni, l’attività venne portata avanti dal fratello Vindelino (Wendelin von Speyer) e da altri «alemanni».
AP
Biblio.: Fulin 1882, 1, pp. 84-212, n. 1; Sbriziolo 1968; Fedalto 1980, p. 515; Calabi 1996; Zorzi 1996; La “Regula” 2002; Vio 2004, pp. 317-319, 326-327; Ravid 2013; Ceriana - Mueller 2014; Braunstein 2016.
