4 di 7 - INDIETRO - AVANTI - HOME PERCORSO MOSTRA
La persecuzione antiebraica in epoca fascista
1938
«R.D.L. 17 novembre 1938 XVII n. 1728»
Prefettura di Venezia, Gabinetto, Affari generali e affari ebraici, Serie generale, b. 1, fasc. 15
L’Archivio di Stato di Venezia conserva la documentazione prodotta dalla locale Prefettura in applicazione, anche nella provincia di Venezia, del corpus legislativo anti-ebraico varato in Italia, per volere del governo fascista, nell’autunno del 1938. Subito vennero redatti gli elenchi degli ebrei italiani e stranieri residenti a Venezia, che furono poi aggiornati fino al 1945. Istruzioni dettagliate e capillari per gli uffici giunsero da parte della Direzione generale per la demografia e la razza del Ministero dell’interno, che inviò una fitta serie di disposizioni generali e di circolari. Particolarmente rilevanti e significativi delle pesantissime conseguenze delle norme razziali sono i fascicoli relativi alle ricadute della persecuzione in campo matrimoniale, scolastico, lavorativo, economico e sociale. Dopo la resa dell’Italia agli Alleati, nel settembre 1943, e la conseguente occupazione tedesca della parte centro-settentrionale del paese, le autorità della collaborazionista Repubblica Sociale Italiana imposero la requisizione dei beni mobili e immobili degli ebrei, dei quali ultimi si stabilì l’invio ai campi di concentramento.
AP
Biblio.: Gli ebrei a Venezia 1995; Pelizza 2019.